martedì 4 agosto 2009

04/06/2009 Ponferrada – Vega de Valcarce

Oggi la partenza da Ponferrada è stata sofferente tra il dito del piede ed il non aver dormito bene per il solito problema di chi russa, oltre per quei pellegrini che si alzano di notte per poter partire, mi sembra esagerato, c'è chi si è alzato per andar via alle tre di notte, ma che devono andare sulla luna?
Insomma alle cinque eravamo sveglissimi e tra un'imprecazione non proprio da pellegrino di Luca...ed anche da parte mia..... alla fine ci siamo alzati e preparati anche noi, il nervosismo anche questa mattina ci tiene compagnia, io per la prima volta non riesco a calzare la scarpa dal male al dito del piede veramente malconcio, il betadine e la pomata antibiotica non fanno effetti, qui ci vuole la propoli ed Andrea è a sette chilometri più avanti, dovrò stringere i denti per arrivare fino a Fuentes Nuevas.
Partiamo e ci uniamo a Margherita, Anna e Pino e tutti insieme procediamo tra l'entusiasmo dei nuovi pellegrini e lo zoppicare di Luca ed io. Il mio è un calvario il dolore è tanto, ma ho anche una testardaggine che mi accompagna che non mi demoralizza per niente, raggiungiamo Andrea e le cure con la propoli sono subito per il mio piede, mi anestetizza il dolore e riesco finalmente a camminare.
Il cammino lo facciamo finalmente tutti insieme ed Andrea molto scherzosamente ci battezza: “l'armata brancaleone”. Ci fermiamo ad ora di pranzo in un campo a mangiare tutti insieme e dividiamo tutto il cibo che abbiamo a disposizione.
Disinfetto con la propoli nuovamente il dito del piede e ci alziamo per proseguire, oggi la tappa si prevede lunga, saranno ben 45 km, bello scherzo di benvenuto ai nuovi pellegrini !!!
A Pereje de Trabadelo iniziano le castagnete non ci avevo fatto neanche caso, me ne accorgo quando puntualmente, mi ritrovo nei calzini gli aghi dei ricci; ma come hanno fatto ad intrufolarsi nei miei piedi? Ci mancava pure questa, ma a tutto si risolve, un po' di sana pazienza e via che più avanti c'è un distributore automatico che mi aspetta con la mia bibita preferita ( la coca- cola !!! ), il mio sano doping mi chiama, mi sento una strana fiacca....sono indietro in compagnia di una pioggerellina insistente e continua...
Non so se sarà stata la forza della disperazione, oppure la caffeina della coca-cola che fa il suo effetto, ma mi riprendo ed incomincio a raggiungere gli altri e staccarli. Insieme ad Andrea raggiungiamo le nuove pellegrine Margherita e AnnaMaria che nel frattempo avevano distanziato tutti, ognuno a fare il proprio cammino. La stanchezza è tanta non vediamo l'ora di arrivare ed il paese dove c'è l'albergue non arriva mai, il percorso che costeggia la statale con tratti di boschi è monotono .
Finalmente il cartello ci indica che siamo arrivati a Vega de Valcarce e come al solito il cartello che indica l'albergue a 500 metri nella realtà è a due km , come se non bastasse, dulcis in fundo dobbiamo fare una salita ripidissima, rassegnati continuamo e raggiunto l'albergue, io ed Andrea iniziamo a prendere posto e ad aspettare gli altri....ognuno di noi ha il suo cammino chissà se troveremo un po' di sollievo e se riusciremo a riposare un po' meglio stanotte.... ma intanto dovremo fare la fila per la doccia e poi trovare un posto dove mangiare, il paese offre diverse soluzioni gastronomiche per i pellegrini e già questo è di conforto per lo stomaco e la mente!!!
Domani ci aspetta il temuto O' Cebreiro la montagna più alta del cammino.....merita rispetto e riverenza.....ed intanto continua a piovere.......

Nessun commento:

Posta un commento