giovedì 6 agosto 2009

07/06/2009 Ferreiros – Mato Casanova

Trascorsa la notte con i materassi a terra ed aver riscontrato i soliti problemi di chi russa, siamo partiti dopo aver fatto un'abbondante colazione, io ho fatto una super colazione con doppio caffé con leche e fette giganti di pane, mantequilla (burro) e marmelada (marmellata) fatta in casa con frutti misti: una bontà!!!
Il tragitto che affrontiamo è un crescendo di pioggia, il paesaggio è fantastico peccato che non è possibile fare foto per l'acqua che viene giù dal cielo come a ribattezzarci nuovamente e le strade in alcuni punti sono dei piccoli ruscelli, che dire, si va avanti!!!
Giunti a Portomarin, come al solito facciamo da tre giorni, sbagliamo strada , sono con l'armata brancaleone ( Pino, Luca, Margherita, Aldo, Anna, Andrea), ma decidiamo di fermarci per un bocadillo io, Aldo, Anna e Pino gli altri proseguono, li raggiungiamo in una piazzola che sono a mangiare il cibo comprato al mercato ieri a Samos. Ci ricongiungiamo e proseguiamo tutti insieme ed intanto continua a piovere. Ricomincio ad avere i soliti problemi ai talloni, ormai, convivo con le ampolle scoppiate, con quelle nuove che si impossessano delle mie dita dei piedi ancora intatti...
Man mano che camminiamo un cartello indica che siamo a Palas de Rey, c'è un albergue municipal con circa sessanta posti, non ci fermiamo, continuiamo imperterriti sotto una pioggia continua, qualcuno incomincia ad avvertire la stanchezza, ma lo stress del cammino è dovuto anche alle condizioni atmosferiche che negli ultimi giorni non danno tregua. Arriviamo a San Xulian, c'è chi è stanco e scappa qualche battibecco di troppo, ma ci sta pure questo , il cammino mette a nudo i pregi ed i difetti di noi che vanno smussati, capisco di averne tanti e riconosco di dover migliorare in tante cose....ammetterlo a sé stessi è già un passo avanti. Si raggiunge così Mato Casanova anche qui l'albergue municipal è full, ma ha un solo posto ancora libero, decido di restare, gli altri vanno poco più avanti in una casa rurale privata, oggi sentivo il bisogno di peregrinare nel vero senso della parola, mi aspetto che questo viaggio mi lasci qualcosa di diverso e avevo necessità di convivere proprio l'esperienza degli albergue municipal perché, secondo me, più vicino allo spirito di sacrificio e rinuncia del pellegrino. Domani, magari ci si riprenderà lungo il percorso, ormai a Santiago manca poco e quasi mi dispiace che tutto, ma proprio tutto finisca. Questo è il mio cammino, a chi è a casa lascio il suo cammino, sperando che non sia di menzogne.....
L'hospitalera dell'albergue municipal di Mato Casanova è molto gentile e mi aiuta a capire il funzionamento della lavatrice a gettoni e dell'asciugatrice, oggi bucato grosso, sono troppi giorni che prendo l'acqua, mi parla in spagnolo e mi dice che qui mi troverò bene, mi dà anche qualche moneta per la macchina che asciuga.
Finalmente dopo aver sistemato i panni da lavare e fatto la sacrosanta doccia, mi organizzo per la cena, c'è una uno spagnolo che porta i pellegrini del mio albergue in macchina a cenare dove sono gli altri miei amici, ma i capelli appena lavati e di conseguenza ancora bagnati, mi fanno rimanere ad attendere un semplice bocadillo che arriverà tardi alle ore 21.30 circa, il tempo di dare un assaggio e di andare a prendere i panni nell'asciugatrice che decido di andare a nanna... la stanza dove sono sistemata è con dei letti a castello e molto pulita, i letti sono nuovi e l'ambiente circostante è ben ristrutturato con soli tre euro ho davvero trovato una buona sistemazione, ma si sa siamo in Galizia e qui il pellegrino è come le cicogne: è sacro...
La Galizia è una regione che mi ha molto colpita, si avverte la ruralità dei luoghi che non siano le città e l'estrema povertà che accomuna queste zone, una dignità palpabile e ben distinta da una fierezza del lavoro con gli animali da pascolo. Fuori ancora piove e domani non sarà per niente assolata la giornata se non cambia, almeno speriamo che per domani le scarpe si saranno asciugate. Domani conto di arrivare ad Alto S. Irene, oppure a Pedrouzo Arca, poi vedrò anche i pellegrini lombardi cosa faranno perché adesso per arrivare a Santiago mancano due giorni non di più...........
Impossibile dormire sino a mezzanotte, c'è una scolaresca di ragazzini che fanno i bimbi e giocano tra loro, nessuno si lamenta e va bene così , domani sarà un altro giorno l' incanto è arrivato quasi al termine, vero Squili? Notte.....

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