domenica 9 agosto 2009

09/06/2009 Alto S. Irene – Santiago de Compostela

Oggi la partenza da Alto S. Irene per Santiago è avvenuta alle ore 07.00, a due km mi sono fermata a fare colazione ho sostato un po', non ho fretta...oggi sarò a Santiago ….tutto sta per volgere al termine e concludersi, è un peccato avrei voluto durasse un po' di più, ma possibilità non ce ne sono il tempo scorre inesorabile e la vita deve fare il suo corso, è da sempre che funziona così.
Il percorso per i boschi è snodato lungo un intrecciarsi di alti alberi di eucalipto e dire che assieme agli agli ragazzi nei giorni scorsi li abbiamo cercati tanto non ricordando come fossero e staccato di ogni arbusto le foglie per sentirne il profumo ed ora ho davanti a me immense distese di alberi altissimi di eucalipto mi viene da sorridere, chissà la sensazione che proveranno Andrea, Luca, Margherita quando si troveranno ad avere le stesse immagini che vedo io adesso... Scatto qualche foto intorno a me ho gruppi di persone straniere che sembrano felici , entusiasti si respira una strana aria di festa, anche la pioggia oggi ci dà un po' di tregua. Cammino lentamente arrivata a dieci chilometri da Santiago mi fermo ad osservare gli aerei della Ryanair atterrare all'aeroporto di Lavacolle e da dove mi sono fermata si osserva anche l'autostrada con le indicazioni dell'aeroporto, immagino tante cose e sogno ad occhi aperti, immagino a quando sarò a casa ….ai ricordi di questo viaggio, ai mille volti incontrati e che probabilmente non rivedrò.....
Arrivata nei pressi di una casa rurale dove è possibile fare colazione, mi fermo per un'altra sosta ed aspetto ” l'armata Brancaleone ” che nel frattempo si sta avvicinando, arriva una comitiva spagnola ed una signora così felice e solare che è contagiosa la sua gioia, invita tutti i pellegrini che stavano passando lì per il bar, compresa me, a fermarsi per fare una foto di gruppo, sembra come se ci si conoscesse da tanto sono l'unica italiana e dopo lo scatto fotografico non resta che aspettare al bar davanti ad un ennesimo caffè con leche ed augurare alla festosa signora un Buen Camino, naturalmente, ricambiato. Sosto una quarantina di minuti e finalmente arrivano i ragazzi lombardi, ci salutiamo festosamente e ripartiamo alla volta di Santiago.
Arriviamo come prima tappa al Monte Gozo e ci fermiamo chi a mangiare un gelato, chi un bocadillo, io a scattare un po' di foto, la gente è tanta e sembra che anche noi abbiamo smarrito l'aria da pellegrini … man mano che si va verso Santiago è come se la realtà cittadina ci abbia un po' disorientato e mancano solo sei chilometri alla meta dal Monte Gozo....
Arrivati a Santiago mi sembra come se ognuno di noi venisse inghiottito nei propri pensieri, come se già la realtà del distacco stesse prendendo forma.
Andiamo in cattedrale ci sono tanti pellegrini, sono così disorientata che non mi riesce di vedere niente, nemmeno la tomba dell'apostolo, ma ci riproverò domani di tempo ne avrò e come se non bastasse incomincia nuovamente a piovere, almeno oggi riusciamo a bagnarci giusto il tempo di andare a trovare un posto per dormire. Andiamo a ritirare la famosa Compostela, vado all'ufficio informazioni per vedere come fare per rientrare in Italia, ma è un buco nell'acqua, mentre i ragazzi hanno già fissato la partenza in aereo dall'inizio del cammino, io sono andata un po' alla cieca non sapendo in quanto tempo sarei riuscita a terminare il cammino. Margherita mi aiuterà domani a trovare un volo per il ritorno, faremo tutto tramite internet....
Andrea è l'unico del gruppo che non ha voluto ritirare la Compostela, mi dice che non ne ha bisogno che lui la Compostela ce l'ha nel cuore, è un ragazzo eccezionale forte e generoso, un vero ragazzo di montagna attaccato alle sue origini ed alla sua terra, ma anche tanto fragile come tanti di noi.
Troviamo una sistemazione in un' Habitaciones io ed Andrea e gli altri ragazzi in un altro hotel, da noi non c'erano più posti liberi, qui a Santiago è tutto pieno.
Domani i ragazzi sosteranno a Santiago in attesa del volo che li riporterà tutti a Milano, io resterò in città ancora qualche giorno, resterò nuovamente da sola perché alla fine il senso dell'inizio del mio viaggio era questo, la solitudine di comprendere ciò che non avevo la forza d'intravedere o accettare senza la presunzione dell'illusione, senza la presunzione di voler per forza dare un' opportunità ad un passato che deve rimanere tale, alla fine inconsistente.... so di essere stata coraggiosa con me stessa e quando è il momento sono capace di mettere a soqquadro la mia vita, ma stavolta era indispensabile, non ci saranno finalmente più scheletri in nessun armadio... L'incanto è finito, ciao Squili stammi bene e Buen Camino anche a te, anche se non sei mai partita....
Un grazie per la pazienza a tutti quanti hanno condiviso con me quest'esperienza, speriamo di ripeterla quanto prima con stimoli diversi e sensazioni ugualmente forti. Il cammino continua per ognuno di noi, tutti continuiamo a ripeterlo a modo nostro nel nostro piccolo, i pensieri vanno a tutte le persone incontrate, ai loro volti, alla loro ricerca interiore e non. Non dimenticherò mai i loro sguardi le loro onde emotive, anche chi russava... quando eravamo lì lì per dormire.
Il cammino ti rimane dentro inesorabile. Fine del viaggio. Ultreya...................................


Lina Esposito

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