giovedì 9 luglio 2009

20/05/2009 Larrasoana - Puente La Reina

Dormito con difficoltà a causa dei russatori incalliti, quelli ,cioè, che non usano i cerotti sul naso, ma si sa alla fine si rimedia a tutto.

Ripenso ai volti incontrati il giorno dell' arrivo a Saint Jean Pied de Port le due americane ( la bionda e la mora di colore ), la giapponese con zaino grande, zaino piccolo e borsetta........ minuta, sempre sorridente e sempre a scrivere su un quaderno ad ogni sosta dove è capitato incontrarla....Secondo me e la Gabriella , molto probabilmente era qui al cammino per scrivere una guida!! Ripenso alle due inglesi ed al ragazzo svedese (Maghnuss), alle vesciche di una di queste ed alle varie soluzioni a malapena comunicate con uno stentato inglese, ma alla fine, ci si capisce ugualmente anche a gesti. Congetture, eccesso di raziocinio o solamente il voler ad ogni costo capire perché gli altri pellegrini erano a fare il cammino , cosa li spingeva, quali fossero le aspettative, se mai ce ne fossero state. Spesso mi sono chiesta perché ero lì, sapevo solo che era giunto il tempo per esserci senza voler dare troppe spiegazioni a me stessa, perché le motivazioni che mi ero data sino ad allora erano solo scuse.

Sono convinta che niente accade mai per caso, qualunque cosa sia, bella o brutta che sia la vita ci porta spesso a dei bivi, a scelte che probabilmente non faremo mai o ne subiremo gli effetti per sempre.

I pensieri durante il camminare anche se sei in compagnia sono tanti e questi ne sono alcuni, siamo io e la pellegrina Gabriella, a volte così vicine, ma così lontane allo stesso tempo. La tappa di oggi l' abbiamo un po' reinventata perchè fermarsi a Pamplona, significherebbe fare solo 16,5 km da quello che scrivono le guide e a noi sembrano pochi ed andando avanti si guadagnerebbe qualche giorno. Susi si è come al solito staccata , intanto , arriviamo a Pamplona il desiderio è di entrare in cattedrale, ma questo periodo la Spagna è tutta un cantiere, qui sono in preparazione della festa di S. Firmin … peccato sono in tanti a rimanere delusi gli stessi spagnoli per esempio. Per uscire da Pamplona, dopo aver fatto le solite provviste alimentari, c' impieghiamo un' ora e mezza, tantissimo, seguendo le solite frecce gialle sembra di girare “ al tondo “, alla fine arriviamo all' università, un cartello ci dice che nell' ateneo c'è l' accoglienza per i pellegrini ed il sello.

Fatto ciò, finalmente siamo sulla strada che ci porta fuori da Pamplona. In verità, non amo molto l' arrivo nelle grandi città, mi sento meglio tra i campi , o i piccoli borghi contadini, il contrasto è molto forte per me e faccio di tutto per uscire sempre velocemente dai contesti cittadini.

Oggi la giornata, finalmente, è soleggiata aspetto con ansia di poter usare la mia crema solare protezione 50+ e dire la fatidica frase : Mucho calor!!!!!

Arrivate a Cizur Menor si osserva la città di Pamplona in lontananza e più avanti si incominciano a notare le eliche dell' energia eolica che ci accompagneranno all' Alto del Perdòn.

Incontriamo due spagnoli in bicicletta ( Manholo ed Emanuel ) ci fermiamo a consultare le loro cartine con i vari scollinamenti che ancora ci attendono, questa volta sempre più spesso si dialoga in spagnolo stentatamente.... Dopo le foto di rito, salutiamo i due ciclisti e si prosegue; Susi è ancora indietro, esattamente a Pamplona, staccata per 12 km circa.

Giunte ad Uterga ci fermiamo a mangiare la frutta comprata ( el platano , cioè : le banane ) che a momenti sembra diventare sciroppata.... dal caldo. Sarà stato il primo caldo, sarà stata la stanchezza ci rendiamo conto che dobbiamo fare necessariamente altri 7 km per arrivare ad un albergue, esattamente a Puente La Reina.

Arriviamo alle h 17.00 molto stanche, inizia a piovere e reincontriamo i due pellegrini lombardi ( Aldo e Luca ) ed un altro italiano, Andrea bresciano, ci conteggiano i km percorsi oggi che non sono pochi.... 45... Siamo riuscite a farci dare il posto letto anche per la pellegrina attardata, che, nel frattempo all' Alto del perdòn è stata colta da un temporale con grandinata, la strada diventa inpercorribile quando ci sono queste perturbazioni e Susi suo malgrado è costretta a prendere un taxi ad Uterga che la porta a Puente La Reina, anche lei , appare molto stanca.

Dopo la doccia ed aver sistemato gli zaini ,la serata termina con un menù del dia non azzeccato, peccato mangiare male mi mette di cattivo umore, ma è diverso, sono più tollerante. Quest' esperienza, mi porterà a non scegliere più piatti italiani , ma si sa la stanchezza annebbia il cervello!!!


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