venerdì 17 luglio 2009

27/05/2009 TARDAJOS - ITERO DE LA VEGA

Stamattina dopo un' abbondante colazione la stazione meteo di Aldo faceva registrare cinque gradi!
Niente male per essere alla fine di maggio. Luca constatava con rammarico di non essere in condizione di camminare e fortunatamente riuscirà ad avere un passaggio dalla signora brasiliana che segue il figlio, anch'egli con una tendinite. Più tardi, Luca allevierà il dolore all'arto infiammato con una pomata per cavalli... e questo cammino quante sorprese che ci fa. Che sia la via del doping?
Il fatto è che quando si devono affrontare più di 800 km a piedi ( perché con le deviazioni, il percorso è più lungo e si dice che arrivi a misurare anche 830-850 km ), la gente cerca di prevenire e dietro porta di tutto anche le pomate per i cavalli, molto efficaci; antidolorifici e più chi ne ha, più ne aggiunge. Nel vedere un pellegrino in difficoltà ognuno cerca di donare la propria cura.
Ma la cura vera è quella che abbiamo dentro di noi, la nostra cocciutaggine, la forza di proseguire comunque sia...
Alle otto io e Aldo partiamo, lungo il percorso le persone che incontriamo sono di diverse nazionalità, molte di esse sole con i propri pensieri e le vane linee d'ombra... pochi sono in gruppo.
A volte i gruppi si formano al momento del saluto, si fanno due chiacchiere e si fa un po' di strada assieme, come ieri, quando abbiamo incontrato una ragazza svizzera del cantone italiano.Oggi, invece, abbiamo incontrato Jesus con sua moglie, sono spagnoli, molto cordiali, facciamo un pò di strada insieme poi li perdiamo in un bar.
Iniziamo ad attraversare le prime mesetas, paesaggi bellissimi tutti monocoltura, non una casa colonica, non una fontanella per bere, ma solo campi ed in questa zona si scorge in lontananza una catena montuosa con un po' di neve, probabilmente, sarà per l'influenza di questi monti che arriva un vento gelido che ci farà togliere i k-way solo alle h 13.00. Arrivati ad Hontanas in mezzo ad un campo adibito per il ristoro, sistemiamo gli zaini e cominciamo a sostare per la pausa alquanto breve..... i tempi di percorrenza sotto il primo sole farebbero andare in difficoltà chiunque, quindi dopo una mezz'oretta, con qualche sborbottare ( da parte di Aldo....!!! ), si riparte.....
Dopo le ore tredici il caldo si fa veramente sentire e sembra di non arrivare mai. Finalmente giungiamo al convento gestito dalla confraternita di Perugia ( Ermita S. Nicolas ), salutiamo gli hospitaleri e ci viene offerto il solito caffè ….trasparente, ma buono, soprattutto amaro.
Arrivati ad Itero de la Vega ritroviamo Luca ed espletata la solita routine per la registrazione e la doccia necessaria, andiamo a mangiare.
Luca ci racconta della signora brasiliana, la quale gli parla per sommi capi della sua vita e con nostro stupore, si sofferma sulla conoscenza con lo scrittore Paulo Coelho , il quale dopo aver ascoltato un giorno la sua storia, finalizzò il libro: “ Undici minuti”. Oggi questa signora è una scrittrice indipendente, non legata alle lobby editoriali ed ha scritto “ Il manoscritto di Sonia” con lo pseudonimo di Mariana Brasil, vive in Italia ed ha un figlio. Quante persone si incontrano e si lasciano lungo il cammino, ciascuno con i propri pensieri e qualche volta con il bisogno di implodere nel proprio sentiero dell'anima, il cammino è anche questo.
Ritorno in camera e mio malgrado noto che la mia caviglia è sempre gonfia, ma che le vesciche iniziano a venir fuori anche sul piede sinistro, stavolta tiro fuori l'ago ed il filo di cotone bianco ed incomincio il ricamo delle ampolle.... con betadine!!!!! Animo....

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