lunedì 13 luglio 2009

21/05/2009 Puente La Reina - Los Arcos

La mattinata si preannuncia calda, finalmente ...forse oggi potrò esclamare la fatidica frase: “ mucho calor “ !!!
I percorsi sono su strade sterrate che attraversano la regione Navarra che è tutta da scoprire, le chiese lungo il percorso sono tante ed esteriormente tutte belle, ma non riusciamo mai ad entrarvi perchè la mattina sono sempre chiuse. Arrivate ad Estella sento un leggero fastidio ai piedi, giusto il tempo di darci un 'occhiata ed ho mio malgrado le prime vesciche
Anche le scarpe sembrano non ammortizzare più e probabile che siano i piedi sofferenti a darmi le prime avvisaglie di cosa voglia realmente significare camminare di media dalle nove alle dieci ore al giorno. Decido di recarmi in farmacia a comprare i cerotti Compeed per trattare le ampolle..... Uscita dalla farmacia non tratto subito i talloni e sarà un errore...
Anche oggi quasi dieci ore di cammino con la differenza che ad Estella io e Gabriella ci siamo separate, lei avrebbe aspettato la sua compagna di viaggio attardata ed io avrei continuato il mio percorso.
Il mio cammino in solitaria solitudine per la prima volta si scontra con la realtà del peregrinare per posti non conosciuti e non mi sento più tanto sicura sul percorso , spesso la paura di sbagliare strada ti fanno andare avanti con una relativa incertezza che quasi dà fastidio. Ho camminato sotto un sole cocente oggi e per campi con la classica terra rossa che ti entra nelle scarpe e nelle calze con una facilità estrema, a volte mi sono ritrovata ad avere la sensazione quasi di strisciare i piedi per il sole battente e dal non vedere anima viva, mi chiedo dove sono finiti tutti? Avrò sbagliato strada? Ma appena mi ritrovo a fare di questi pensieri , subito lo scorcio di una freccia gialla che ti indica che stai andando nella giusta direzione , oppure i cumuli di sassi che sono il segno che lasciano i pellegrini per far capire a chi passerà di lì a poco che quella è la strada......
Incontro finalmente uno svizzero già visto qualche tappa precedente, Lothar, facciamo un po' di strada insieme. Lothar mi racconta che sta scrivendo un libro sul cammino e che è già arrivato alla stesura del decimo capitolo. Arriviamo al monastero di Hirache dove c'è la famosa fonte del vino e dell' acqua e qui prendo una buona tazza di vino rosso , l'atmosfera è festosa, arrivano altre persone che scendono da un pullman, sono turisti e sorpresi dal vino gratis che scorre a richiesta... si animano. Chissà perchè il vino unisce sempre le culture più diverse e fa relazionare le menti anche più scostanti....la magia di bacco!!!
Riparto salutando il pellegrino Lothar e m' incammino per Los Arcos, appena superato il monastero di Hirache seduti a riposare rivedo i due pellegrini lombardi Aldo e Luca, mi dicono di riposarmi un po', non so se sono sconvolta dalla stanchezza oppure cosa, ma preferisco proseguire e li saluto dandoci appuntamento al prossimo incontro. Sembra quasi che io abbia fretta.... non so spiegarmelo, a volte vado troppo veloce, mi tuffo nei pensieri e mi ritrovo ad avere un' andatura alta, quando ritorno sulla terra vado normale.....
Arrivata a Los Arcos ( sono le h 17.00 ), mi presento all' albergue municipal, l'hospitalero Juan , mi consegna il pass per l' ultimo letto ancora disponibile, quando và a mettere il sello sulla credenziale e si rende conto da dove sono partita, mi prende lo zaino dalle spalle e me lo appoggia a terra, una ragazza spagnola ( Imma ) che era lì con lui, mi dà una sedia per farmi sedere... anche oggi ho fatto 44 km.....non sto facendo una gara , né con me stessa, né con nessun altro, ho solo voglia di scoprire ogni volta cose di me e del cammino nuove e di analizzarle tutte.....Ognuno di noi fa il suo cammino, sono tanti i ragazzi e le ragazze da soli , a volte lì vedi quasi smarriti, timidi ; altre volte sicuri o carichi di sofferenza per un dolore qualsiasi che attraversa il corpo , il male dell' anima quello è più imperscrutabile......... Fatta la meritata doccia ritorno nella camerata la spagnola che era all'accoglienza socializza un po', così si fa avanti un italiano di Parma ex manager Parmalat.
Racconta di essere in bici, ha una mountain bike ammortizzata e che ha intenzione di fare una sessantina di km al giorno. Gli chiedo come mai ha voluto fare il cammino, mi racconta che dopo tanti anni passati in Parmalat si era licenziato, non ne poteva più e che dopo avrebbe ripensato a rimettersi in gioco nuovamente, un po' quello che stavo facendo anch' io , solo che a differenza di lui io ero stata licenziata, vittima della crisi o della stupidità altrui non aveva importanza, l' importante era prendere visione del proprio cambiamento in maniera sana e porsi per il futuro in maniera ottimista proponendosi senza sotterfugi, umilmente.
Si fa ora di cena ,andiamo in cerca di un buon ristorante che faccia il “menù del dia”, in piazza mentre bevo il doping del mio cammino..... ( una coca – cola! ), incontro Aldo e Luca, andiamo tutti a cena e finalmente mangiamo bene e tanto. A tavola si parla con il parmense del suo passato da militare a Napoli, racconta di posti e situazioni folkloristiche, da napoletani insomma e mi rituffo a quando ero a Napoli, ai miei ricordi ed al fatto di non sentire legami, ma constatare solo nostalgia per un passato che non c'è più e non ci sarà più.
Si esce per far ritorno nell' albergue è ora di andare a nanna e non bisogna sgarrare se no ti lasciano fuori, il cammino è anche questo “ ordine e disciplina” !!!
Bella serata con bella gente. Sono finalmente a letto i piedi, le gambe fanno un po' i capricci, ma presto non li ascolterò … ho sonno.... notte.

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