giovedì 16 luglio 2009

24/05/2009 SANTO DOMINGO DE LA CALZADA - VILLAFRANCA MONTES DE OCA

Oggi la giornata è iniziata veramente male, mi sono alzata che quasi non riuscivo a camminare, il tallone del piede destro e la caviglia gonfi. A stento sono riuscita a calzare le scarpe e una volta partita ho stretto i denti, all'inizio il dolore si fa sentire dopo un po' mi abituo...
Arrivata a Granon, ho fatto una sosta e bevuto un latte con nesquik ed ho preso un antidolorifico, un semplice “moment”, sono in compagnia di Gherard ed Edwin.
Gherard tira fuori dallo zaino la sua farmacia ambulante, c'è di tutto, così mi fascio la caviglia e tolgo la medicazione fatta due giorni prima dalla signora friulana ( Laura ), mettendoci una pomata tedesca e fasciando la caviglia..... il bello è che dopo un po' il dolore diminuisce d'intensità e riparto.
Purtroppo è venuto a piovere e lo zaino scoperto si è inzuppato tutto, fortuna che le cose avvolte nelle buste di plastica hanno resistito, ma le mie poche medicine si sono inzuppate tutte... compreso il diario... un disastro, non ho ancora raggiunto una cittadina abbastanza grande da poter acquistare un copri-zaino ed opps....Completamente fradicia, decidiamo di fermarci a mangiare a Belorado, mi cambio e metto un paio di pantalocini elasticizzati termici, fa freddo sembra una giornata di novembre, devo dire che non sono abituata più a mangiare a pranzo un pasto completo e tra l'altro non è stato un gran pranzo... e siamo a due … di pasti fallati.
Ancora pioggia e meno male che il prossimo albergue è a dieci km circa..........
Il cammino a volte sembra la vita di ognuno di noi che scorre, quando siamo nella nostra realtà, le difficoltà, le esaltazioni, tutto è legato ad un filo, basta un niente anche un temporale per far si che ci rendiamo conto che siamo infinitamente piccoli e inermi. E sono nuovamente bagnata fradicia, ma quand'è che potrò usare la mia crema solareeee.....!!!!!!
Arrivati io e Gherard all'albergue di Villafranca Montes de Oca, andiamo a registrarci e prendiamo gli ultimi posti disponibili, nel frattempo Edwin che avevamo perso lungo il percorso, lo vediamo arrivare con un'altra pellegrina americana, ma non troveranno posto, li rivedremo nell'unico bar, alimentare, osteria e di tutto di più del paese; ci diranno che saranno costretti a prendere l'autobus per il paese successivo con albergue, naturalmente e cioè : San Juan de Ortega, in quanto, fuori ormai è buio e piove a dirotto non ci resta che salutarli e dire ad entrambi: buen camino..............
Il bar dove ci approvvigioniamo di provviste alimentari è una tipica osteria di montagna, ha il camino acceso che per essere al 24 maggio è tutto un dire, ma non dobbiamo dimenticare che siamo quasi a 1000 metri e dopo tutta la pioggia presa dalle prime ore della mattina sono un po' infreddolita, la tuta invernale che ho con me ( l' unico abbigliamento pesante ), sembra non essere sufficiente, ai piedi ho i sandali , le scarpe le ho lasciate ad asciugare in albergue. Intorno a me, ci sono solo tedeschi, uomini e donne, bevono vino rosso in gran quantità, ma si sa, son abituati , io preferisco la coca cola e dopo aver mangiato quel tanto che basta e sistemato alla meno peggio il tallone e la caviglia destra, si va a nanna e domani è un'altra giornata..... uggiosa a sentir le previsioni.

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