lunedì 27 luglio 2009

30/05/2009 SAHAGUN – MANSILLA DE LAS MULAS

Parto in compagnia del fido pellegrino Aldo alle ore 06.30 direzione Mansilla de las Mulas, con nostro stupore interpretiamo le frecce gialle in modo sonnolento... e ci ritroviamo a fare il giro delle case in un cerchio che ci porta dove siamo partiti..... stamattina ancora si dorme!!!
Finalmente riusciamo a dirigerci sulla strada segnata ed oggi si prevede un fine tappa affollato in quanto gli albergue sono uno solo municipale e gli altri privati un po' troppo cari.
Incontriamo per strada una coppia spagnola già conosciuta nelle tappe precedenti e ci soffermiamo un po' a parlare e sarà la nostra fortuna.....
Jesus è uno spagnolo appassionato d'alpinismo, ci racconta che ha scalato due volte le vette boliviane di 6000 metri ed ha scalato tutte le vette italiane. E' in compagnia di sua moglie e lavora per lo stato, ma ci tiene a sottolineare che non è un funzionario, non ricopre un ruolo tanto importante. Di Jesus mi colpisce il fisico asciutto e le caviglie sottilissime, oltre che la forza nel camminare con un passo molto impegnativo e costante, frutto di una consistente resistenza aerobica, un atleta insomma....Ci lasciamo con la promessa che ci riserveranno nell'albergue municipal due posti facendo una semplice telefonata all'hospitalero. Così scopro un altro aspetto di questo cammino che se sei spagnolo hai una corsia preferenziale per prenotare i posti per dormire semplicemente telefonando....tutto il mondo è paese.
Attraversiamo vari paesi tra i quali Calzada de Coto, Bercianos, arrivati ad El Burgo Raneiro sotto un sole tra i 32° ed i 34° costanti, davanti a noi l' infinito delle mesetas lunghe strade dritte, nessuna fontana ed un caldo sopportabile, ma intenso e sappiamo che al prossimo paese ( Reliegos ), mancano ancora tredici chilometri... non abbiamo alternative se non continuare e la stanchezza incomincia a farsi sentire....
Il proseguo è una sofferenza, incomincio ad avere i piedi surriscaldati ed avverto le vesciche farsi sentire, l'acqua delle borracce nel frattempo è diventata imbevibile, troppo calda, la forza dell'inerzia è la spinta che ci fa andare avanti e quando finalmente, scorgiamo Reliegos ed un chiosco, mi sembra un'oasi nel deserto.
Al bar molto improvvisato, ma efficace, facciamo fuori tre lattine di coca-cola, un litro e mezzo d'acqua ed i vari stuzzichini che la signora offre ai pellegrini: pesce, uova, pancetta per me diventa un pranzo al punto che non mangio il bocadillo che avevo con me. Ci incamminiamo sofferenti, ma allo stesso tempo più sollevati, giungiamo dopo sei chilometri a Mansilla de Las Mulas e ci rechiamo all'albergue municipal con nostro stupore non troviamo Jesus e la moglie o non sono ancora arrivati o sono sistemati altrove, i posti nostro malgrado non ci sono l'albergue è “full”, una ragazza inglese mi dice di prendere posto un po' dove capita e così facciamo: il pavimento con i materassi a terra..... Mi sistemo in una stanzetta affollata di stranieri ed un solo italiano di Bergamo, io a terra con il mio materasso di fortuna, l'inglese al primo piano ed Aldo in un corridoio, nel frattempo arriva la coppia spagnola con molto dispiacere constatano la sistemazione di fortuna e ci restano male perchè loro la telefonata all'hospitalera l'hanno fatta e non capiscono il comportamento scorretto per la situazione. Dopo un'esclamazione di disappunto da parte della moglie di Jesus, rivolta agli hospitaleri (…...... che caprones!!! ) arriva la persona con la quale i due avevano parlato per prenotare i posti, noi fino ad allora avevamo parlato con un esile uomo gentile, ma stralunato... con nostra sorpresa veniamo invitati ad andare al piano sovrastante il locale e come per magia in una stanza con parquet sei letti a castello, tutto sommato non è andata poi così male.
Nel frattempo Luca ed Andrea ancora indietro, si sono fermati a Reliegos.
Man mano che mi avvicino a Santiago provo gioia e tristezza nello stesso tempo, un quasi senso di consapevolezza personale, ho già le risposte alle mie domande... mancano solo i fatti e chi si adopererà nel renderli tali......Ripenso all'albergue di ieri a Sahagun, di fronte a me c'era un signore francese, deprimente nello spirito, nel modo di camminare, nell'atteggiamento un bradipo, insomma , una gran depressione nel guardarlo, con somma sorpresa lo ritrovo anche nel municipal di Mansilla, la fortuna vuole non nella stanza dove dormo.....

Nessun commento:

Posta un commento