giovedì 16 luglio 2009

25/05/2009 VILLAFRANCA MONTES DE OCA - ATAPUERCA

Come previsto inizia quest'altra giornata di pioggia, ma tutta la notte ha diluviato, almeno la pioggerellina di quest'oggi, mi sembra già una concessione climatica .
Gherard è partito assieme a me, è freddo e sicuramente il mio abbigliamento non è abbastanza, ma al prossimo cammino sicuramente sarò più attrezzata...
Attraversiamo un bosco dove gli unici incontri che facciamo sono un gregge di pecore, percorriamo circa sette chilometri di salita per poi continuare su uno strada sterrata piena di fango rosso e sassi, la vegetazione ai bordi riesce in qualche modo a farci divincolare dalla melma che, ormai, ha già raggiunto le caviglie, siamo a più di 1100 metri d'altezza e pensare che, mi ero alzata con la caviglia destra gonfia per l' infezione dell'ampolla al tallone dello stesso piede che inesorabilmente, stava salendo lungo la caviglia dolorante solo a riposo per fortuna..... Urge arrivare ad una farmacia e visto il freddo, visto il mio piede malconcio, decido di fare sosta ad Atapueca dove una farmacia è presente, ma anche qui, le attività sono spostate in orari non usuali, infatti, arriviamo prestissimo in paese ( alle h 10.30 ), l' arbergue aprirà solo alle h 13.30, ma molto cortesemente le hospitalere ci fanno lasciare gli zaini, così possiamo andare nell'unico bar del paese al caldo ed a mettere sotto i denti qualcosa, visto che la colazione fatta a Villafranca M. de Oca è già ampiamente digerita.
Il bar è meta di pellegrini arrivati, come me e Gherard in anticipo, nessun italiano, continuo a sentir parlare in tedesco tra un “ bocadillo” ed un caffè con leche, ma c'è chi preferisce anche qualche cognac visto il clima...
Arriva finalmente l'orario fatidico per l'ennesima registrazione nell'albergue municipal,oggi, a differenza dei 37 km di ieri, mi fermo solo a 21 km. Rivedo qualche pellegrino visto nei giorni passati... tutti stranieri e dopo la doccia, finalmente dopo aver sostato sotto una calda coperta, mi reco in farmacia, dove senza ricetta ( per fortuna ), la dottoressa vedendo il tallone ed il gonfiore alla caviglia, mi dà degli antibiotici in compresse con una pomata sempre antibiotica, garze, cerotto, betadine, regalandomi il burro cacao per le labbra, che, stanno anch'esse, risentendo del freddo, anch'io, adesso, ho la mia farmacia ambulante.....un altro peso in più per il mio già sfinito zaino....qualche cucitura inizia a sfibrarsi, ma sono ottimista, sono convinta che mi porterà sino a Santiago.
L'ambiente è cortese e di grande rispetto per i pellegrini, lo stesso piccolo regalo della dottoressa mi ha fatto piacere, tante volte delle piccole attenzioni possono colpire più di grandi regali.
Nonostante ad Atapuerca ci sia il sito archeologico più grande d'Europa non mi reco a visitarlo, rivado al bar e ritrovo Gherard, il quale mi regala Fredrick un angelo di ghisa che a suo dire in uno stentato inglese, sarà la mia guida in questo cammino ed insiste anche per darmi un orologio che mi servirà per non consultare l'ora sul cellulare, visto che piove di continuo e secondo lui non devo preoccuparmi nel restituirlo perché è solo un orologio avuto con i punti benzina, non riesco a rifiutare dall'insistenza. Ricorderò quest'episodio perché persone che non ti conoscono lungo il cammino sono pronte ad offrirti aiuto e disponibilità nel bisogno e non solo, anche solo per chiacchierare e comunicare le proprie sensazioni. Gherard ha con sé sul suo I-Pod tutta la sua famiglia, immagini della moglie, delle figlie, i fidanzati di queste ultime e me le fa vedere tutte, forse casa gli manca, ma anche lui, inizia a soffrire di una tendinite ed a trattarla con la sua farmacia ambulante...
Nel tardo pomeriggio finalmente sento parlare in italiano e chi scorgo? I due lombardi: Aldo e Luca,
incontrati il primo giorno a Saint Jean Pied de Port . Intanto, tramite sms le due ragazze di Varese continuano il loro cammino è una gioia sapere che stanno bene. Fuori continua a piovere e al bar chiedo un sacco di plastica nera per coprire lo zaino l'indomani, visto che quasi sicuramente, sarà un'altra giornata di pioggia.
Ed anche questa giornata ha il suo epilogo in un buon riposo sotto una calda coperta per mia fortuna la stanza è confortevole, siamo solo in cinque, tre spagnole, io e Gherard.
Silenzio si dorme.

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